A Coassolo tra mulini e ponti

 

«Questa parrocchia contiene 950 famiglie, e una popolazione di 4.000 abitanti, sparsi in un territorio
di oltre quindici miglia di circonferenza. Esso si divide in tre parti che i locali designano sotto il nome di tre terzi, cioè il terzo della chiesa, il terzo di Castiglione, e il terzo dei Savant, che si trova separato dagli altri due dal ramo del Tesso, detto dei Savant, che lo costeggia dal lato Sud. […] Il terzo della chiesa contiene il piccolo villaggio del Molar, che serve da capoluogo, cinque altri villaggi e una popolazione
di 900 abitanti; quello di Castiglione, sei villaggi e 1.200 abitanti; e quello dei Savant, sedici villaggi e 1.900 abitanti. Senza contare la chiesa parrocchiale, che è bella, c’è un’altra chiesa nel terzo dei Savant, quattro succursali servite da altrettanti cappellani, e una quantità di cappelle campestri sparse nel territorio. Questo comune abbonda generalmente in alberi da frutta di ogni tipo, ma soprattutto
in meli e peri, per non parlare dei noci e dei castagni».

Così nel 1820 il conte Luigi Francesetti di Mezzenile descriveva in una sua lettera (publicata poi
in Lettres sur les Vallées de Lanzo) il territorio di Coassolo. Tra le altre testimonianze di quell’epoca, sono rimasti, spesso affiancati da antichi mulini, i bellissimi e solidi ponti in pietra sui quali transitavano le principali mulattiere di collegamento fra il capoluogo e le numerose frazioni, in particolare quelle, importanti e popolose, del “terzo” dei Savant, corrispondente alla odierna zona
di San Pietro. L’itinerario proposto ne tocca tre, che scavalcano il torrente Tessuolo a quote diverse,
e suggerisce ulteriori possibilità per visitarne altri nei dintorni, consentendo così di apprezzare le caratteristiche del territorio coassolese, particolarmente ameno e soleggiato.

 

Dislivello: 210 m (+ 50 m per la visita al ponte Cusard)

Tempo di percorrenza: complessivamente 2,30 ore (+ 1,20 ore per la visita al ponte Cusard)

Segnavia: n. 420, n. 408

Difficoltà: T (turistico)

Periodo migliore: primavera e autunno

 

Si risale lungo la strada provinciale da Lanzo verso il capoluogo di Coassolo San Nicolao. Poco prima di arrivare sulla piazza della Chiesa, occorre fare attenzione e imboccare una stretta strada sulla destra (indicazioni per San Pietro e Castiglione), che va seguita fino al bivio presso le case di Castiglione; qui si scende sulla destra per circa 400 metri trovando, in corrispondenza di una curva destrorsa, una stradina asfaltata sulla sinistra. La si percorre per un breve tratto fino a dei cartelli segnaletici di sentieri sulla destra, presso uno spiazzo dove si può lasciare l’auto.

Seguendo verso il basso il vicino sentiero n. 420 si arriva subito al bel ponte Casassa sul torrente Tessuolo (625 m); volendo proseguire sull’altra sponda si intercetta poco dopo la Roya d’i Fra (roggia dei Frati), importante canale irriguo artificiale tuttora in funzione, che dal Tessuolo portava l’acqua con un chilometrico percorso fin nei pressi dell’Eremo di Lanzo.

Risaliti allo spiazzo, dall’altra parte della strada si imbocca il sentiero segnalato in salita per il Mulin Turcin (indicazioni), che si raggiunge in circa 20 minuti di marcia, prendendo a destra all’unico bivio.
Il mulino, operativo fino agli anni Settanta del secolo scorso, oggi egregiamente recuperato e trasformato con le sue adiacenze in accogliente struttura ricettiva, oltre che in apprezzato punto di ristoro, sorge accanto all’antico ponte di San Pietro, o ponte Savant, sul Tessuolo (670 m), risalente probabilmente al XVII secolo. Notizie su di esso si possono leggere sulla vicina tabella. Può essere piacevole percorrere la bella e ampia mulattiera scalinata che dall’altra parte del ponte sale dolcemente alla carrozzabile, dove si incontra una tabella informativa sul Mulin Turcin; da qui in pochi minuti si giunge alla piazza della frazione di San Pietro (709 m).

Lungo il percorso dell’andata si torna allo spiazzo presso il ponte Casassa a recuperare l’auto. È però possibile e consigliabile la seguente variante: all’unico bivio sul sentiero citato in precedenza, anziché scendere a sinistra verso il ponte Casassa si continua in piano sulla destra (anche questo sentiero è segnato in bianco-rosso).

Una breve discesa e la successiva risalita portano alle case di Castiglione (700 m). Qui si volta decisamente a sinistra e in lieve discesa si passa accanto a Villa Musso, recentemente adibita anche a bed and breakfast; la stradina conduce sulla strada asfaltata per la quale, girando a sinistra al primo bivio, si arriva all’auto (30 minuti circa dal ponte Savant).

Il terzo ponte sul Tessuolo si raggiunge tornando in auto a Castiglione e proseguendo dritti in direzione di Vietti. Trascurata una deviazione sulla destra per San Pietro e giunti alle case Piat,
al termine della borgata si parcheggia l’auto a uno spiazzo sulla destra, si imbocca lo sterrato che scende accanto, sempre a destra e, dopo alcuni metri, si prende una carrareccia sulla sinistra. Seguendo i segnavia biancorossi si arriva in 5 minuti al ponte presso il mulino Francone (770 m circa), quest’ultimo in funzione fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Dall’altra parte la mulattiera saliva all’importante frazione Vietti (837 m).

Tornati all’auto si inverte la marcia raggiungendo nuovamente il bivio a Castiglione, dove si prende a destra verso Coassolo San Nicolao; poche decine di metri prima di giungere all’incrocio con la strada principale, all’altezza di un bel pilone votivo sulla sinistra, si può scendere sempre a sinistra lasciando l’auto nell’ampio parcheggio sottostante. Da qui, raggiunto a piedi l’incrocio con la strada principale (720 m circa), si prosegue dritti lungo la strada della Grata, dove una tabella indica il sentiero per Marsaglia. Al primo tornante si abbandona la strada prendendo a destra davanti a una casa abitata
e imboccando un’ampia mulattiera selciata, fiancheggiata da tabelle che indicano le erbe locali, che scende dolcemente alla singolare cappella della Beata Vergine delle Grazie, detta della Grata,
di origine cinquecentesca, molto amata dai coassolesi.

Lasciato questo angolo tranquillo e suggestivo, si prosegue in lieve discesa sulla destra della cappella raggiungendo le Case della Pista (640 m), dal nome della vicina “pesta” dove si batteva la canapa; sulla destra spicca un affresco datato 1895. Qui si prende a sinistra seguendo l’indicazione per
il Mulin Barot, aggirando le diverse costruzioni che costituivano l’insieme di questo importante mulino, non più attivo ma ben conservato (si può ancora osservare la grande ruota verticale), e tra i pochi

in passato nelle Valli a possedere la licenza per produrre l'olio di noci. Fiancheggiato per un breve tratto verso valle il torrente Tesso, lo si attraversa su di uno stretto ponte pedonale in legno.

Si continua brevemente sempre verso valle, ora lungo la riva destra del Tesso, sbucando su un ampio prato con una casa sulla destra, dove il sentiero tende a smarrirsi. Basta proseguire nella stessa direzione attraversando il prato per ritrovarlo al fondo di quest’ultimo, dove sale per pochi metri a raggiungere la sede di un vecchio canale irriguo. Andando a sinistra, poco dopo si sbocca sulla strada provinciale per Monastero all’altezza di un ampio tornante. Seguendo la strada verso valle si raggiunge rapidamente il ponte vecchio di Monastero (585 m, 45 minuti circa dal parcheggio), osservando sulla destra la tabella che segnala la vecchia mulattiera per l’importante frazione di Chiaves, cui si accedeva superando il ponte anzidetto. Il ponte si trova al confine fra i comuni di Coassolo e Monastero; forse di origine seicentesca, è affiancato dal ponte della carrozzabile odierna, risalente al 1912 circa; nelle vicinanze, presso la Goia d’la Truna, il Tesso forma belle pozze frequentate anche dai bagnanti. Si ritorna all’auto lungo il percorso dell’andata impiegando all’incirca lo stesso tempo. A questo ponte si arriva comodamente anche in auto, imboccando da Lanzo la strada per Monastero e Chiaves; per osservarlo si può parcheggiare il mezzo in uno slargo poco a monte dei due ponti sul Tesso (quello antico e quello della carrozzabile).

Qui giunti in auto, si può cogliere l’occasione per andare a vedere un altro antico e caratteristico ponte, quello di Cusard o Cusart. Si prosegue allora lungo la strada superando il capoluogo di Monastero e,
a un tornante, si imbocca a destra la carrozzabile per la frazione Mecca. Poco prima di arrivare alla borgata, a un tornante sinistrorso un piccolo cartello in legno indica a destra la diramazione asfaltata per Machetta (878 m). La stretta strada diviene successivamente sterrata, e con un’auto fuoristrada
di piccole dimensioni la si può seguire per circa 2 km fino a poco prima del ponte Cusard; è però decisamente consigliabile parcheggiare presso Machetta e seguire a piedi la pianeggiante strada che fiancheggia il Tesso e, dopo una breve salita, ridottasi quasi a mulattiera, lascia a destra un bianco pilone votivo, una ventina di metri dopo il quale la si abbandona per abbassarsi a destra al vicino rustico ponte Cusard (926 m, 40 minuti circa da Machetta). Anche questo ponte è situato presso
il confine fra i comuni di Coassolo e Monastero, poco a monte della confluenza fra il rio di Cusard
(da cui il nome) e il Tesso; su di esso passava la mulattiera, attualmente in precarie condizioni, che saliva verso le baite dell’Aina e del Pianèit.

Si ritorna a Machetta per il percorso dell’andata in 40 minuti circa.

 

 

Bibliografia di riferimento:

 

Sui ponti delle Valli di Lanzo (sono schedati tra gli altri il ponte Savant, il ponte Cusart e il ponte vecchio sul Tesso) si veda: G. SCALVA, I ponti storici delle Valli di Lanzo, in 2ª Miscellanea di studi storici sulle Valli di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. C, 2007.

 

Notizie sulla produttività frutticola della zona di Coassolo in: S. GALLO, Antiche varietà di melo e di pero nella Valle del Tesso e nella Valle inferiore di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. LXXI, 2001.

 

M. COLETTI, La cappella della Grata a Coassolo, crocevia di storia, fede e varia socialità, in Pagine nuove – 2, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. CXIV, 2011.

 

Il sentiero della Grata è illustrato nella guida a cura di D. AIROLA, Valli di Lanzo. 20 escursioni tra natura, fede, storia e leggende, C.A.I. sez. di Lanzo – Compagnia di San Paolo, 2013.

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info@societastorica-dellevallidilanzo.it – 10074 Lanzo Torinese (TO), via San Giovanni Bosco 1 (c/o Biblioteca Civica e Archivio Storico – tel. 0123.29331)