Da Monasterolo di Cafasse a Lanzo per l’antica “strada di Lanzo”

 

In passato spesso anche la viabilità principale non seguiva i fondovalle, sovente paludosi e soggetti a periodiche inondazioni, ma si teneva di preferenza in alto, a mezzacosta. Ne è un esempio l’antica strada di Lanzo, che unisce Monasterolo, oggi frazione di Cafasse ma comune autonomo fino al 1928, a Lanzo, superando la Stura sul famoso e suggestivo Ponte del Diavolo. Benché aperta al traffico nel primo tratto, la via è pochissimo frequentata, molto panoramica e piacevolmente percorribile, oltre che a piedi anche in bicicletta e, perché no, a cavallo, proprio come si faceva una volta; ideale nelle limpide giornate autunnali e invernali, l’itinerario termina con la visita della parte medievale di Lanzo.

 

Dislivello: 100 m circa, su una lunghezza complessiva di circa 7 km (solo andata)

Tempo di percorrenza: 2,30 ore (solo andata)

Segnavia: 101, 101C

Difficoltà: T (turistico)

Periodo migliore: primavera e autunno-inverno

 

Al semaforo di Cafasse si abbandona la Direttissima Torino-Lanzo salendo in direzione di Monasterolo e, arrivati in paese (463 m), si imbocca sulla destra via Lanzo. Ignorando le diramazioni secondarie si esce dall’abitato giungendo all’inizio del tratto sterrato, dove si può parcheggiare l’auto.

Si segue ora l’ampio e pianeggiante percorso della strada, fiancheggiata da alcuni piloni votivi; sempre trascurando le diramazioni secondarie, tra le quali due (segnalate) per la Cà Bianca, e trovando saltuari segnali rossi si procede con lievissimi saliscendi alle falde del Monte Basso, tra campi, prati
e boschetti, con ampio panorama sul basso Canavese e sulla Valle del Tesso.

Una parte in discesa più accentuata conduce su un tratto asfaltato, in corrispondenza di un malandato pilone votivo (ore 0,45); qui, da destra, arriva dal ristorante-pizzeria “I Faraglioni” la strada dei Monti: la si segue verso sinistra, dove subito ridiventa sterrata. Si ritrova poi l’asfalto lungo una ripida discesa: lasciato a sinistra il sentiero segnalato per il Colle della Croce (indicazione), pochi metri più a valle, a un tornante destrorso (tabella segnaletica), si imbocca a sinistra un sentiero che, superata una casa isolata, diventa ampia mulattiera, fiancheggia l’attacco di alcune vie di roccia attrezzate e conduce allo scenografico Ponte del Diavolo, la cui ardita silhouette appare nell’angusta gola dove la Stura abbandona il tratto alpestre per immettersi nella pianura.

Poco più a est il fiume raccoglie anche le acque del torrente Tesso; secondo un’antica e diffusa tradizione, in un lontano e imprecisato passato la Stura sboccava in pianura più a nord, percorrendo
la valletta dove oggi scorre il rio Uppia: la piana di Germagnano era allora occupata da un grande lago, prosciugatosi quando la Stura si aprì il passaggio attuale.

Valicato il ponte, costruito a partire dal 1378 e munito in passato di porta per il controllo del passaggio (se ne può tuttora vedere la relativa struttura portante quasi al vertice del ponte stesso), si piega a destra per una trentina di metri imboccando poi la mulattiera a sinistra, che a svolte sale alla cappella di San Giacinto. Già citata nel 1653, sorse forse sui resti di un’antica torre di avvistamento al servizio del soprastante castello di Lanzo, distrutto dai francesi nel 1557.

Giunti alla fontana che si trova poco a monte si segue la diramazione di destra, che fiancheggia un muro e finisce sulla carrozzabile presso uno degli ingressi al Parco del Ponte del Diavolo (data 1970). Si sale lungo la strada sbucando subito sulla piazza Albert (520 m), dedicata al parroco di Lanzo
(ora beato) Federico Albert, su cui si affacciano la parrocchiale di San Pietro in Vincoli, l’ingresso
all’ex collegio salesiano e il grande edificio-casa madre delle suore Albertine, entrambi sedi di studio
e formazione per generazioni di giovani.

Si scende ora lungo via San Giovanni Bosco, superando il vecchio ospedale Mauriziano, per quello che era l’antico collegamento fra il castello e il borgo di Lanzo; tabelle illustrative segnalano le caratteristiche dei siti e qua e là, soprattutto ai numeri civici 2, 5 e 7, si notano evidenti tracce delle antiche case medievali.

Sottopassata la trecentesca torre di Aimone di Challant, oggi sede della Biblioteca Civica “A. Cavallari Murat” e della Società Storica delle Valli di Lanzo, si volta subito a destra per la scalinata che scende alla scenografica piazza Gallenga, sulla quale convergono diverse vie e alcuni vicoli coperti chiamati chintane. Si scende a destra lungo via Cibrario, ricca di caratteristici negozi di vari generi, sbucando
in via Roma; fatti pochi metri si gira a sinistra e per i successivi giardini a destra si arriva alla stazione ferroviaria di Lanzo (473 m, ore 2,30 circa da Monasterolo).

 

Per il rientro a Monasterolo si può utilizzare il servizio pubblico di autobus (per informazioni e orari rivolgersi alla società alla Seag, tel. 011.2263190).

 

 

Bibliografia di riferimento:

 

I piloni votivi presenti nella parte iniziale dell’itinerario sono stati studiati da L. RE, R. MICHELETTA GINA, Cafasse: chiese, cappelle e piloni votivi, Associazione culturale I Sentieri della Storia, 2005.

 

A Lanzo Torinese sono stati dedicati numerosi studi; ci limitiamo pertanto a segnalare solo quelli che riguardano più da vicino la zona toccata dall’itinerario:

– Testo fondamentale sul Ponte del Diavolo e dintorni è quello di A. AUDISIO, B. GUGLIELMOTTO-RAVET
(a cura di),
Analisi ambientale-culturale di un monumento: il Ponte del Roc o del Diavolo a Lanzo Torinese, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. XXV, 1978;

– T.M. CAFFARATTO, Storia dell’Ospedale Mauriziano di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo,
vol. XXXVIII, 1983, narra le vicende di una delle strutture più importanti delle Valli;

– F. ALBERT JR., J. COTTINO, Voci di casa. Federico Albert parroco di Lanzo, Società Storica delle Valli
di Lanzo, vol.
XXXIX, 1985, è la biografia più intima dell’insigne prelato;

– Lanzo medievale è indagata tra l’altro da E. GIAVASSI, Lanzo. Nascita e sviluppo del borgo
(Secoli XI-XVI)
, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. LXXVIII, 2002, e da G. CABODI, S. VIGNA, Ipotesi
di ricostruzione della rocca e del borgo di Lanzo nel Medioevo
, Società Storica delle Valli di Lanzo,
vol. LXXXIX, 2004.

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info@societastorica-dellevallidilanzo.it – 10074 Lanzo Torinese (TO), via San Giovanni Bosco 1 (c/o Biblioteca Civica e Archivio Storico – tel. 0123.29331)